Teramo in topless.
di Gino Falzon
Così come uno Zingone veste tutta Roma, Randi ri. . . veste tutta l’Europa di smaglianti mattonelle in ceramica, dalle mille tonalità di colore.
Possiede la nobile,severa, raziocinante lucidità del Capitano d’industria, senza la scaltra, morbosa, sottile malvagità del... cavaliere.
Avvicinandoglisi, sì ha la piena misura degli estri della sua personalità. E’ un uomo senza i segni esteriori della dovizia, tanto essenziale e schematico com’è nell’abito, nel cibo,nella casa, nelle relazioni sociali, nel tratto, nella parola.
Da giovane usava la bicicletta. Adesso usa l’automobile, ma non per passare da eccentrico. Il suo umore è come una porta girevole: per farlo sorridere bisogna imbroccare il quarto giusto. Ha due amiche. L’utilità e l’economia. Nessun industriale è diventato famoso senza tenerne conto in un piano di lavorazione, di costo, di mercato. L’industrializzazione del Teramano ricevette da lui un singolare impulso vitale, una baldanza piena, per l’entusiasmo della prima azione di riguardo, di quel senso prepotente di volere scardinare la porta del futuro e di contemplare coraggiosamente, con esatta, anticipata percezione, il mistero del “dentro”
Pensa: “C’è molta gente a Teranio, che vorrebbe la guerra dell’industrializzazione vinta, senza il fastidio di doverla, prima, combattere”.
Afferma : “L’economia del Paese minacciata da una spirale inflazionistica che gonfia redditi e prezzi, è la causa prima del clima irrequieto della lotta sindacale”.
Dice : “Non vengano a raccontarmi che la nuova industria non si è Potito fare. Non hanno capito che per Teramo, la Spea è l’ultima Dea”. E la faro!
Possiede un cervello elettronico dal quale la General motors potrebbe ricavare una di quelle macchine infernali, capaci di dar forma in un baleno, ai reconditi pensieri dei suoi 40.000 amici teramani.
Ha una volontà di ferro. Questa sua volontà può validamente esprimersi con la strofetta di alto Concetto ( Marchesi). “L’erba voglio nasce come il fieno, ma nel cervello pieno”.
Malgrè tout è un eroe del quotidiano vivere, un vittorioso della situazione contingente e una vittima della realtà.... sindacale!