La via intitolata all'industriale Potito Randi passerà proprio di fronte a quelli che una volta erano i capannoni del suo stabilimento teramano, la Spica, situato dietro la stazione ferroviaria, all'inizio del quartiere Gammarana.
La cerimonia di intitolazione della strada si terrà il prossimo 9 ottobre alle 11, e vedrà la presenza del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, del vescovo monsignor Michele Seccia e del prefetto Eugenio Soldà, che consegnerà anche una medaglia del presidente della Repubblica al figlio dell'imprenditore, Bruno Randi. L'iniziativa si inserisce nell'ambito dei festeggiamenti per il centenario dalla nascita di Randi, romagnolo di origine e teramano di adozione.
Tra gli eventi che di recente sono stati organizzati in città per ricordarlo c'è la mostra allestita, nella sala "Carino Gambacorta" della Banca di Teramo e all'istituto d'arte di Castelli, con le ceramiche della produzione Spica, una raccolta di pezzi lavorati nello stabilimento di Castelli tra il '43 e il '53. E' proprio dal borgo famoso per le sue maioliche che è partita l'avventura imprendioriale di Potito Randi. Qui il giovane Randi rilevò infatti la Simac, un'azienda per la produzione di candele per motori, trasformandola in Spica.
Ed è sempre qui che costruì la sua famiglia, sposando la signora Nerina che gli darà i suoi quattro figli, Anna, Giorgio, Bruno ed Eva. Poi, nel 1954, lo sbarco a Teramo della Spica, con un nuovo e moderno stabilimento per la produzione di materiale ceramico. Infine l'apertura della Spea e della Edigrafital di Sant'Atto. Le sue doti di industriale, ma prima ancora di grande chimico, lo portarono in quegli anni a ricoprire anche incarichi politici e pubblici di rilievo, come quello di presidente dell'associazione degli industriali, dal '56 al '72, che in quegli anni era un laboratorio di idee e progetti per la nascente imprenditoria abruzzese.
Barbara Gambacorta
da il Centro del 28 settembre 2010
<< torna alla rassegna stampa... |