La via davanti all'ex Villeroy Boch è stata intitolata a Potito Randi, un grande industriale, di norigine faentina, che nella nostra città volle aprire la Spica (società prodotti italiani ceramiche ed affini), diventata, successivamente, un colosso della produzione della ceramica, oltre alla Spea (società porcellane Europa e affini) e all'Edigrafital (edizioni frafiche italiane), un'industria editoriale tra le piu' importanti d'Italia centrale per la produzione di volumi e cataloghi d'arte.
Alla toccante cerimonia, dove erano pesenti molti operai, ora in pensione, che avevano lavorato sotto la guida di Potito Randiche, che si è svolta alla 'Gammarana', vicino alle sede dell'API e della Protezione Civile, oltre al figlio, l'industriale Bruno Randi, 'patron' della 'PAP.ristorazione di Sant' Atto, sono intervenuti il prefetto di Terano Eugenio Soldà, il sindaco Maurizio Bucchi, gli On.li Tommaso Ginoble e Alberto Aiardi, l'ex Sottosegretario alla Sanità Rocco Salini; il vescovo di Teramo ed Atri Michele Seccia; il Questore Amalia Di Ruocco e il Capo della Squadra Mobile Gennaro Capasso e il Comandante dei Carabinieri di Teramo Col. Antonio Menga; l'Assessore all'Urbanistica Corrado Robimarca, il presidente della Camera di Commercio Giustino Di Caralantonio, il presidente del Comitato del Centenario di Potito Randi il comm.re Alfiero Barnabei e i presidenti degli Istituti di Credito Antonio Tancredi (Banca Teramo) e Giandomenico Di Sante (Banca dell'Adriatico).
La manifestazione è iniziata con una breve saluto da parte del presidente del Comitato Alfiero Barnabei. Successivamente sono intervenuti: lo sudente Matteo Di Giacinto con la lettura della storia del presidente Potito Randi che, essendo nato a Faenza nel 1909 si stabilì, nel 1943 a Castelli dove fonda la Spica; il promo cittadino di Teramo Maurizio Brucchi che, anche lui, ha voltuto ricordare che suo padre era stato un dipendente della Spica; Carolina Randi, giovanissima nipote del Randi, invece, ha avuto il compito di leggere la lettera che il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, aveva inviato ricordandone le gesta del faentino Potito Randi. L'On.le Antonio Tancredi, inoltre, si è soffermato, più volte, a tracciare le gesta del Randi per essere stato sindaco di Castelli ed anche Presidente del Teramo calcio. Prima del saluto a tutti gl'intervenuti, da parte del cav. Bruno Randi, il prefetto di Teramo Eugenio Soldà gli ha consegnato una medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Al termine anche il vescovo Michele Seccia ha rivolto a tutti un breve discorso ricordando che "la nostra società dovrà continuare ad avere bisogno di uomini-manager come lo è stato Potito Randi". L'intera cerimonia è stata ben coordinata dal dott. Emilio Trasarti.
Serafino Di Monte
<< torna alla rassegna stampa... |